venerdì 28 febbraio 2014

L'amore semplice

L'amore semplice
Carmelo lavorava la terra
 lasciatagli dal padre.
Aveva una cavalla molto
Robusta e dissodava la sua
Terra con un aratro vecchio
Di cent'anni. Egli aveva però
 una forte creatività ed aveva
Messo su un'attività commerciale
Col suo compare Alfio che
Viveva in città ed aveva un negozio
Di piante e fiori. Carmelo allevava
Lombrichi che fertilizzavano la sua
Terra, egli coltivava piante ornamentali
In un vecchio capannone in disuso
E preparava le piante che il suo compare
Vendeva nel suo negozio.
Carmelo era agli inizi del suo doppio
Lavoro quando conobbe Lucia per la
Quale scoppiò il classico colpo di fulmine.
Carmelo era un ragazzo molto timido e
Non sapeva come dichiararsi. Ne parlò con
Compare Alfio, il quale gli  consigliò di
Offrire alla sua bella un bel mazzo di fiori.
Carmelo si tenne a mente il consiglio. Un
Giorno mentre stava arando arrivò una
Macchina e  vide scendere da essa la sua
Bella, egli lasciò l'aratro e corse incontro
A Lucia, ma rammentandosi del consiglio
Di compare Alfio, tornò indietro non sapendo
 come fare  per trovare i fiori, poi vide in
Cespo di viole selvatiche e le raccolse.
Lucia aveva visto come Carmelo si era fermato
Improvvisamente ed era tornato indietro e
Non sapeva capacitarsi di quale fosse il motivo di
Questo dietrofront. Quando Carmelo arrivò fino
A lei con un fare tra il dubbioso ed il furtivo, Lucia
Fece un'aria interrogativa e Carmelo togliendo il braccio
Dalla schiena le offri un mazzetto di viole di campagna
E balbettò'' sono per lei, perché......... perché......... e
Poi d'un fiato: io l'amo, io ti amo! E Lucia che già sapeva
Della cotta di Carmelo per lei ed essendo lei ben disposta
A corrispondere a quel sentimento, disse giudiziosamente:
Io tutta questa estate sarò in campagna da mio zio, noi
Potremo incontrarci e conoscerci meglio e poi si vedrà.
E Carmelo quel giorno sfiancò la sua cavalla  per finire
Anzitempo i lavori della vigna. Lo attendeva una serie
Di belle giornate con la bella Lucia.



Il cortile

Il cortile
Le galline correvano per la verde
Campagna, in cerca di lombrichi  ed
Insetti di cui erano ghiottissime.
Il contadino era al lavoro nei campi
E la contadina dopo aver preparato
Per un'abbondante colazione ricca
Di carboidrati e di due ottime uova,
Riuniva le allegre gallinelle e le
richiedeva nel pollaio, andando in cerca
Delle uova, che invariabilmente le
Ovaiole seminavano nell'orto davanti
Casa. La giornata correva via veloce
E il contadino stanco, ma sereno,
Tornava alla sua Magione e dopo una
Piccola tregua dal lavoro agreste si
Dedicava all'accensione del forno per
Procedere alla cottura del pane ed alla
Preparazione di morbide focacce che
Sarebbero servite per la colazione
Dell'indomani, riempite di un'ottima
Ricotta fresca. La cena era costituita
Da formaggio di pecora a zero km e
A una melanzana a parmigiano del
Proprio orto. E il contadino a più di
Settanta anni lavorava felice la sua
Fertile campagna.

Parole

Parole
La canzone di Alberto Lupo e la
Show girl Mina Martini racconta,
Con largo anticipo, la storia della
Politica di ieri e di oggi.
Fino ad oggi abbiamo ascoltato
Parole che ci hanno fatto sperare,
 poi ci hanno fatto sorridere, ora
Ci faranno innervosire. E se ancora
Continueranno a piovere parole
Senza alcun costrutto, la rabbia
popolare potrebbe avere risvolti
Negativi sulla  vita sociale e sulla
Sicurezza sociale.
Finiamola di tergiversare, diciamo
Pane al pane e vino al vino.

economia

Economia
Se parliamo  di economia,
La prima cosa che ci viene
In mente è il risparmio, a cui
Tende la massaia nella spesa
Di ogni giorno. Perché il governo
Non si comporta nello stesso
Modo della giudiziosa massaia?
Perché gli uomini politici, per
Assurdo, laureati in legge o in
economia, non sanno  fare 2x2
E di conseguenza spendere quel
Che il bilancio dello stato permette
Loro? Perché portare agli estremi
L'aumento dei prezzi, la tassazione sui
redditi, per giunta bloccando i salari,
Dove andrà a finire la pazienza della
Popolazione, la loro sopportazione?
Tirare la cinghia può essere utile una volta,
Ma tirare la cinghia tutto l'anno è di
 certo insopportabile. La storia, cari uomini
Politici, non vi ha insegnato niente?
Attenzionatevi alle difficoltà del momento
E ricordatevi che i maiali, che sono tra
Gli animali i più intelligenti, sono tranquilli
Fino a quando hanno da mangiare, nel
Caso contrario la loro pericolosità è agli
Occhi di tutti........



Il diritto

Il diritto
Perché l'Italia è una nazione
Di serie b? In Italia non si ha
Il diritto di conoscere i propri
Obblighi in maniera chiara e
Semplice. Non tutti possiamo
Essere avvocati o addirittura
Commercialisti. Le leggi Cambiano
Ad ogni legislatura e le legislature
Cambiano ad ogni spirare del vento.
Quello che oggi è legge, domani
Che sarà? Questo andazzo favorisce,
È ovvio, la macchina del nondiritto.
Ed ecco che in Italia gli avvocati
Sono i professionisti che più sono
Interpellati. Non parliamo poi dei
Tributaristi, perché lo stato in un
Anno, in materia di tributi legifera
Quattro volte ad ogni cambio di
Stagione. Vediamo di darci delle
Priorità. Legge elettorale per i
Politici, leggi chiare e ben pubblicizzate
Dai mass media e una sola ami-
Nistrazione che dia la sicurezza al
Cittadino di aver operato correttamente.
Avremo così la sicurezza del diritto e
 del  dovere. Funzionerà finalmente
La macchina statale? Inoltre tutti coloro
Che occupano posti di potere oltre ad
Essere ben pagati, devono essere bene
Controllati, perché non sia intaccata,
Dai sospetti, la loro onestà.

martedì 25 febbraio 2014

Arianna

Arianna. Arianna non ha steso solo il filo,
 non basta così poco per essere glorificata
Nei secoli. Ella, secondo la mitologia sposò
Dioniso, dopo che era stata abbandonata su
Di un'isola deserta dall'eroe Teseo.
Di lei scrisse Lorenzo dei Medici, dipinse
Il Tiziana, scrisse Plutarco ed altri scrittori
 più o meno recenti. Arianna ha colpito quindi
La fantasia di molti artisti e scrittori, sancendo
In modo definitivo la sua fama di eroina.
Arianna la tanto decantata principessa, se non avesse
Trovato credito nel cuore del Dio Dioniso,
Avrebbe avuto una ben magra ricompensa dallo
Eroe greco, che lei aveva aiutato in modo
Determinante a sbarazzarsi del pericolosissimo
Minotauro. Arianna, eroina del ventesimo secolo,
Capace di affrontare il dest
ino con una fiducia mal riposta.

Arabella

Arabella, ti ho conosciuta ,
Nel mio viaggio in Tunisia.
Avevi un  viso molto bello,
Anche se l'incarnato non era
Certamente color del latte.
Ma cos'è il latte senza il caffè?
Parlavo il francese, come un
Scioglilingua, non riuscivo a
Starti dietro ed io che mi vantano
Di saper. Parlare il francese, feci
Una figura bambina con i miei amici.
Essi però erano solo anglofoni e non
Poterono interferire nel mio stentato
Francese. Quannu u bonnu  nun c'è, u
Tintiu servi.(proverbio siciliano).
Arabella è la parola che mi riusciva
Meglio di sillabare. Per il resto ci
Intendevano più a segni che a parole.
Arabella mi  trovò simpatico, bontà sua.
Ella mi chiamava très  joli.
Poi un giorno, facce nido ella parte del
Tour operator, mi accompagnò per la
Splendida città di Casablanca e la giornata
 Fini sulla spiaggia, in un mare incontaminato.
Infine mi accompagnò il un piccolo albergo,
In  cui , a quanto pare era di casa. Prese una
sola camera e fece la doccia con me, insaponandomi
La schiena a lungo ed io ricambiai, ma dopo esserci
Rotolati nudi sul letto e scambiati poche parole,
Ma internazionali, rifacemmo la doccia, ognuno
Per conto suo. Io dovetti farla fredda, perché ero
 troppo eccitato. Che bella, che bella, Arabella!

Apollinaire

Apollinaire
Con tutti i nomi molto Belli
Che abbiamo, con tutti quelli
Che snobbiamo, dover chiamare
Ogni di una figlia Apollinaire,
Manco tu fossi un classicista,
Che mette al primo posto  i suoi
Studi classici, manco fossi  ateo ed
 abitante nei pressi di un tempio dedicato
Al falso Dio Apollo.
Non usare questo nome tipico dell'800,
Ormai siamo oltre gli anni duemila e
Con un papa così umile e alla mano,
Che è oltretutto del Massimo grado
Francescano,  facciamo una bella infornata
Di bambini con un nome così bello e
Italiano, chiamiamo i nostri figli come
Il  patrono d'Italia, come il fondatore dello
Ordine Francescano, come tutti  i molto
Francesco d' Italia.

lunedì 24 febbraio 2014

Antonia

Antonia
I nomi Cambiano, ma non i patriarchi
E il nome di Antonella o di Anna è
Trasformata o tramandata  come Antonia,
nome che  sa di antico, ma la donna, che
Si nascondeva dietro questo nome era
Tutt'altro che antica.
Era una ragazza alta, robusta quanto basta
Per dire che una persona è piena di salute
E di voglia di vivere. Io ho potuto constatare
Come Antonia fosse ultramoderna, lei non
Si sentiva figlia dei fiori, non era hippies, non
 si drogava, ma aveva un sano appetito di
Sesso, ma nessuno poteva dire che avesse
avuto una storia con lei. Il suo migliore amico
Era il  suo grane amante. Dole, appassionato,
Impenetrabile. Era comunque una coppia ,
Che si diceva spregiudicata, senza un
Briciolo  di fedeltà, cosa che era stata creata ad hoc,
Per distogliere l'attenzione delle beghine e delle
False puritane  dai due perfetti amanti.
Eufrasio per la prima volta aveva colpito la fantasia
Di Antonia, quando al liceo avevano chiamato lo
Appello e quel giovanottone aveva risposto a
Quel nome arcaico, come d'altronde il suo.
I due giovani giocavano a scandalizzare tutto il paese,
Travestendosi ora l'uno ed ora l'altra, per far vedere
 che se la intendevano con questo o quel fusto, mentre
 Eufrasio sembrava far strage di cuori ed Antonia era
 Informata per filo e per segno di tutti i presunti tradimenti
Perpetrati ai suoi danni  dall'ingrato Eufrasio. E i nostri due
 eroi ridevano, nelle stanze del peccato, come due matti,
 scappati dal manicomio.

Antonella

Antonella, quante volte avrei voluto
dirti  ti amo!  Quante volte ti   ho
incontrata, sono arrossito e ho chinato
la testa, salvo poi a darmi dell'imbecille
e a ripromettermi che si, la prossima  volta....
e cosi i mesi passavano  via veloci e tu, pur
sapendo quanto forte potesse  essere il mio
desiderio di averti, facevi finta di niente.
Un giorno poco mancò che ''menassi'' di brutto
il mio amico Giosuè, reo ai miei occhi di averti
fatto dei complimenti, che tu avevi mostrato di
gradire. Quando però tu accettasti di uscire con
Quell'antipatico di Erminio, diventai  una belva.
Il giorno che tu dovevi andare alla festa in maschera,
seppi dalla tua amica Clara, che ti saresti vestita da
 Cleopatra. Clara mi consigliò di vestirmi come un
imperatore  romano e di trattare la regina Cleopatra
 come  una serva. Clara osò dirmi, che se ci tenevo ad
Antonella, avrei dovuto anche possederla, con la scusa
della messa in scena: Cleopatra e l'imperatore romano.
Cosi feci. Appena incontrata la regina Cleopatra, alias
 Antonella, la presi per un braccio, la portai sulla pista
 da ballo e la strinsi, manco dovessi stritolarla, un po' mi
infastidii che lei ci stesse, pur non sapendo ch'io fossi
e poi  eccitato, la portai in un angolo e la baciai sul collo,
lei rise, divertita. Io, ancor più audace, la cominciai a
toccare, allora, finalmente lei reagì e mi arrivò un tale
schiaffone, da farmi volare via la maschera.
Antonella al vedere che ero io con la maschera dell'imperatore
romano, prima si preoccupò che avessi tutte le rotelle a
posto , poi mi abbracciò ridendo  e con tono consolatorio
mi diceva: oh il mio cucciolo, il mio bel cucciolo e cosi
cominciò a baciarmi, prima dolcemente sul viso e sugli occhi,
poi sempre più eccitata sul collo e sulle labbra. Quella sera io
ed Antonella conoscemmo l'amore nel senso biblico della
parola e da allora non ci separammo più.



  

Anselma

Anselma
Tu, Anselma facevi parte del club
gli alcoolisti, eri una delle più
convinte nell'opera di contestazione
degli abituali  consumatori di alcool
e degli  occasionali ubriaconi, in
ispecie quelli del sabato sera.
Tu, Anselma, come donna non eri
niente male, ma non pensavi allo
amore. La tua vita oltre al lavoro,
dove eri scrupolosa e sempre presente,
ligia  al  timbro del cartellino, era tutta
 una missione. Il tuo omonimo Anselmo,
da tutti, compreso te, considerato un
mezzemaniche, era segretamente innamorato
di te, ma sapeva che con te c'erano poche speranze.
Un bel giorno ebbe una grande idea e la attuò un
sabato sera. Anselmo andò in un bar vicino a
dove abitavi tu Anselma e quando ti  vide uscire di casa
ed avviarti  verso il club degni alcoolisti, presa la
 bottiglia di Wiscki, di cui aveva  buttato più della
metà, usci in strada, cantando a squarciagola.
Anselma ti riconobbe subito e ti prese sottobraccio,
perché Anselmo sembrava non reggersi in piedi.
Tu sapevi che quell'ubriacone abitava vicino a casa
tua  e conoscevi gli sguardi che per le scale e in ufficio
ti lanciava quasi di continuo, ma tu  non avevi  tempo per
queste cose, bisognava salvare il mondo dal maledetto alcol
e   la tua  missione veniva prima di ogni cosa.
Intanto voi  due eravate arrivati alla porta di casa di Anselmo.
Tu,  donna prendesti le chiavi dalla tasca del tuo  collega  apristi la
porta e conducesti, a colpo  sicuro. il furbo Anselmo nella
camera da letto. L'ubriaco d'improvviso non fu più tale
e ti trascinò nella finta  caduta. poi  ti avvinghiò
e non tin fece più scappare. Anselma scopristi  l'amore e
pensasti bene che da quel momento saresti  stata attenta al
tuo  uomo, che non bevesse né dentro, né fuori casa.
A fargli passare il tempo ci avresti pensato tu. Per prima
 cosa  Anselma convolasti  a giiste  nozze  nel giro d'un mese.
La muova copia  cosi visse d'amore e d'accordo per l'intera vita.
Anselmo non  rivelò mai ad alcuno lo stratagemma usato per
vincere l'ostinazione della dolcissima consorte.

   




  

domenica 23 febbraio 2014

Stella d'oriente. 2

Stella d'oriente.     2
La busta che Marco mi inviò, stranamente era accompagnata
da una sua  lunga lettera .
Il Marco che conoscevo io era molto restio a scrivere, quando
Poi poteva parlarmi al telefono.
La lettera era già, di per se stessa, molto preoccupante e con un lungo
 giro di parole voleva disilludermi, qualora io fossi ancora innamorato
Di stella d'oriente e non riuscissi a capire cosa c'entrasse una certa
Teodora  con la donna che io amavo, ancora dopo  tanto tempo.
Aprii la lettera di Stella d'oriente e....Ario stai  leggendo questa mia lettera
E io devo essere sincera con te. Mi chiamo Teodora sono sposata con
Un nobile con cui ho fatto un patto, ma non d'amore, bensì di convenienza.
Come tu hai costatato, quando siamo stati  insieme, io ero ancora vergine.
Tu sei stato il mio primo ed unico grande  amore. La mia famiglia era,
 Povera, ma di nobile stirpe. Io da piccola avevo una salute  molto
Cagionevole e soffrivo di una forma di leucemia cronica, che doveva essere
Costantemente monitorata. Le cure erano, per il nostro sistema sanitario, molto costose
E se volevo avere una qualche possibilità di guarigione, dovevo necessariamente
Andare all'estero. Quindi ho deciso do sposarmi a  condizione di poter disporre di me stessa, come
 Meglio credessi. È per questo che sono stata in Italia. Dovevo recarmi all'ospedale Niguarda di Milano per dei controlli più approfonditi sullo stato della mia salute. Avevo da  tanto tempo il desiderio di visitare Venezia e  così ho approfittato della visita che dovevo fare a Milano per passare
  a Venezia. Il mio piano è saltato, quando ho conosciuto te e l'amore che ci ha uniti in quel
favoloso mese di settembre ha sconvolto totalmente la mia vita sessuale. Mai avrei potuto immaginare, che avrei conosciuto l'amore, dopo tante vicissitudini, prima
La malattia che mi ha  accompagnato dall'infanzia, poi il matrimonio di convenienza e pensare che mio marito ha voluto questo matrimonio per poter continuare la sua vita dissoluta    tra i  postriboli e le sue mantenute. Ora che, dopo circa  tre mesi di cure in Italia,  sono guarita non posso coronare
Il mio sogno: quello di sposarti. Il mio scaltro marito ha stipulato con  me un contratto matrimoniale di comodo, ma ha inserito una clausola che mi vincolava a fargli un figlio, qualora lui  avesse avuto bisogno per ereditare i beni di una sua ricchissima zia. Ora che io sono guarita e che lui ne ha avuto contezza dai medici di Milano egli pretende il rispetto di questa clausola. Io non ho altra scelta o il rispetto del contratto o la miseria e la galera. Ho dovuto cedere ed è per questo che non ci siamo più rivisti. Io conserverò per sempre, nel mio cuore ,il ricordo dello unico grande amore della mia vita. Il Signore da e io ho  recuperato  la mia salute fisica  e il Signore toglie, la felicità di poter vivere con te. Ti  prego quindi, per non rendere ancora più straziante la mia vita,  non cercarmi, non venire a Costantinopoli, almeno fino a quando non sarai entrato nella terza età, quando finalmente
  entreremo nella Pace dei sensi. Addio Ario, ti amo!



Stella d'oriente

Stella d'Oriente
La incontravo quasi ogni mattina
nel periodo che lavorai come
cameriere alla pizzeria del mio
amico Marco, lungo il canale
Grande a Venezia.
La ragazza era bizantina, di rito
greco ortodosso, parlava molto
bene l'Esperanto. Io riuscivo ad
addomesticare con un po' di
difficoltà il latino.
Lei era una stella di nome e di
fatto, una stella d'oriente.
Aveva un viso in stile greco,
tipico della razza orientale, ma
un viso  cosi classicamente bello
da farmi sbiellare d'amore.
Io allora avevo appena venti anni,
avevo appena finito il liceo classico
ed ero stato lasciato da Giovanna,
dopo tre anni, di  un'intesa cosi
profonda da farmi pensare ad una
vita futura insieme e poi fu il flop
e tutto fini con tanta delusione per
un amore  finito senza alcun motivo
apparente. Stella d'oriente era due
anni più ''vecchia'' e ogni tanto me
 lo diceva, ma io  avevo  preso una
tale scuffia, che se lei avesse voluta
l'avrei sposata anche subito......
Lei da donna intelligente qual era,
diceva di vivere quel nostro amore,
cosi giorno per giorno, perché ella
non poteva disporre della sua vita
per lunghi periodi, poi, dopo un
mese di un  amore intenso e profondo
arrivò il giorno dell'addio e non seppi
più niente di stella d'oriente, se non
dopo un paio d'anni, quando il mio
amico Marco dopo tante mie insistenze
mi promise di mandarmi una lettera che
stella d'oriente aveva lasciato per me
e lui aveva promesso di consegnarmela
solo  dopo molte mie insistenti richieste
e solo dopo almeno 12 mesi dalla nostra
separazione. Questa è però un'altra storia.   




la più bella rosa

la più bella rosa
È arrivata la primavera,
ma il cielo è nuvoloso,
il freddo si fa sentire di sera.
Come  un vecchio piagnucoloso.
La gente è indaffarata,
a volte è anche  imbranata,
i ragazzi sono molto impegnati
a studiare per recuperare off
limits interrogazioni o esami
arretrati. Poi, da un giorno
all'altro, ecco  uno splendido sole
e la temperatura balza a 26/27
gradi. il sole riscalda le piante,
che ingannate dal repentino tepore,
cacciano dal chiuso bocciolo la
rosa migliore. Ed ecco perché o
mia dolce innamorata, in questo
strano febbraio, ti ho raccolto la
rosa più bella, che alla più bella
ho donato, accettalo come un
pegno del mio cuore innamorato.

Aria

Aria
Qualche anno fa sono partito
Per il magreb, destinazione
Tunisia. Nell'Africa occidentale
L'aria è ancora incandescente.
La popolazione di questo paese
Africano, che si affaccia sul
Mediterraneo e che  ha più volte
Espresso il desiderio di far parte
Della comunità europea, sente un
Gran bisogno di far parte della
Unione dei paesi europei, ben
Sapendo che l'opportunità di
Crescita economica  sarebbero
Decuplicate. Nel mio viaggio
 ho conosciuto una realtà economica,
Che a momenti mi sembrava familiare.
Ricordo degli studi della società post
Guerra mondiale della nostra Italia, di
Quanto scrivevano illustri storiografi,
Ma molto di più quanto mi raccontava
 Mio suocero sulla quotidianità di
Una grande nazione dalle tradizioni
Agricole e manifatturiere, come la vita
Scorreva a misura d'uomo e la gente,
Come formiche laboriose produceva
E risparmiava, aumentando la ricchezza
 Della collettività, così appare la società
 tunisina , sicuramente sulla buona strada
Per uno sviluppo socio economico
Culturale. Vedremo in questo nuovo secolo
L'unione di tutti i paesi che si affacciano
Sul mare nostrum per creare una grande
E pacifica potenza economica, in grado
Di fare da  traino al riscatto del grande
Continente di colore?????

Ragazzi

Ragazzi
È incominciata la scuola,
L'anno scolastico 1970,
La contestazione studentesca
Si è affievolita.    Nel
Liceo classico della piccola
Città, molte cose sono
Cambiate. Alcune  delle
Ragazze, durante il periodo
Estivo, sono d'improvviso
Diventate donne e che donne!
Forse anch'io sono cambiato.
Queste compagne mi intrigano
Piacevolmente, una di queste
È la mia compagna del primo
Banco nell'ora di italiano,
Ma nell'ora di filosofia con
Una professoressa, che calamita
Tutta l'attenzione dei miei
Compagni, io sono calamitato
Da Govanna, il cui corpo morbido,
Flessuoso, non riesce a restare
Dentro i vestiti e la sua gonna
Si alza un po' troppo e lei sembra
Non accorgersene, ma non è lo
Stesso per me,  io la sfioro,
L'accarezzò  e  lei continua a
Seguire con attenzione la lezione.
Io lascio la mia mano sulle
Sue gambe e..... la lezione di
Filosofia prosegue.
Finiscono le  lezioni e usciamo.
Giovanna mi si avvicina, mi
Prende per mano ed io gliela
Stringo. Andiamo avanti per
 un pezzo, poi Giovanna mi
Lascia la mano: Ci vediamo
Domani, mi sussurra, mi bacia
E si allontana. È bella Giovanna
E fino a tutto il ginnasio non me
Ne ero accorto. Ella scompare
Dopo Porta Nova ed io a me stesso:
Domani la rivedrò e la scuola
Finirà troppo presto.  

sabato 22 febbraio 2014

La scuola

La scuola
È facile scaricare sulla scuola
Ciò che si è accumulato, da quasi
Cinquant'anni, in questa società
Rumorosa, contestatrice, senza
Veri ideali, se non idoli a volte
Molto più  deboli ed immorali
Degli stessi fan.
La scuola avrebbe bisogno di un
Profondo rinnovamento, non
Basta farla amministrare da un
Manager, per farle risparmiare
Risorse economiche, bisogna
Incidere profondamente sulle
Risorse umane. Si  avrebbero
 insegnanti preparati ed
Intellettuali  dai  molteplici
Interessi in tutti i campi dello
Scibile umano, ma ciò che reputo
 Importante è  educare tutta la
Popolazione adulta a considerare
L'importanza della scuola nella
Vita socio- economico della
Nostra società. Avremo così
Ragazzi motivati e capaci di
Affrontare la vita, in  modo
Attivo e fattivo. Riformiamo
I cicli scolastici  sui modelli
Delle nazioni più evolute e flessibili
Nel campo produttivo e manifatturiero.
È ovvio che se il pesce puzza dalla
Testa, quelli  a cui dovremo  chiedere
Un radicale cambiamento sono tutti
Coloro che ricoprono cariche pubbliche
E che dovrebbero gestire la res pubblica,
Le norme morali e legali esistono,
Applichiamole!

La maestra di musica.

La  maestra di musica
La maestra Ada era la mia
Insegnante di musica nella
Media inferiore. Io allora
Frequentavo la seconda
Media nell'istituto Andrea
Reres a Mezzojuso, dai
 Monaci brasiliani di san
Nilo da Rossano.
Alle medie apprendevamo
Le nozioni base della materia,
Con lo studio della musica
Sacra bizantina e cantavamo,
Cantavamo, cantavamo!
Tutti noi ragazzi eravamo
Entusiasti della  maestra Ada,
Perché non negava il Sei a
Nessuno. A chi si impegnava
 e le faceva fare bella figura,
Dava anche il dieci.
La maestra Ada si era sposata
Da qualche anno ed Aveva  una
Bambina di circa tre anni, che
Ogni tanto portava a scuola, non
Sapendo a chi affidarla.
La bambina di nome Katy era
La nostra mascotte. Ogni volta
 che lei veniva nella nostra classe,
Invariabilmente le ore di lezione
Si dimezzavano e si andava sempre
 a giocare a pallavolo. Tutti! noi
facevamo una foto con la maestra
E la figlia, chiedendo insistentemente
Che la maestra la riportasse a scuola,
 Dopo circa 20 anni da allora,
 io ero uscito da tanto tempo
Dal collegio ed ero anche sposato,
Incontrai la maestra Ada con una splendida
Ragazza, ma non ebbi il coraggio di
 fermare le due donne, mi avrebbe fatto
Piacere parlare della mia fanciullezza,
Ma le avrebbe interessate minimamente?
Le persone che pensano troppo agiscono
Pochissimo. Dovremo apprendere a scuola
Non solo le nozioni, ma anche come saperci
Muovere nei meandri delle relazioni
Interpersonali. Nelle scuole di ogni
Ordine e grado dovremo mettere
A disposizione degli alunni uno
Psicologo che li renda edotti  allo
Uso delle nostre potenzialità mentali,
Rendendoci cittadini di un' unica  Grande
Società con  pari coscienza sociale, senza
Gli strascichi di un'educazione sbagliata.

Sonia la teutonica

Sonia la teutonica,
Così ti facevi chiamare
Ed eri fiera di essere
Considerata tale.
A te non sembrava
Opportuno sbandierare
La tua appartenenza
Alla stirpe degli antichi
Romani. Gli Unni sono
Diventati più civili? Boh!
Io ho sempre pensato che
Non bisogna mai rinnegare
La propria patria.
Da Sonia, ristoratrice provetta,
Al centro di Berlino trovavi
Le specialità tedesche: patate
In tutte le salse, wurstel e fiumi
Di birra. La cucina era casareccia,
come  casareccio era il locale
E l'arredo, alla buona. I clienti,
Manco a dirlo, operai e camionisti.
Un bel giorno io conobbi quella
 ragazzotta di Sonia. Aveva due
grosse trecce bionde e parlava
un orribile tedesco, con accentuate
Inflessioni gutturali e un modo
Di scimmiottare qualsiasi cosa
Che fosse tedesco da farmi incavolare.
Io conoscevo l'amica intima di Sonia
E avendo il desiderio di conoscere
 Sonia , le avevo chiesto notizie della
Pacioccona ristoratrice. Saputo per
 sicuro  che la biondona era delle parti
 di Bologna  e precisamente di Sulmona,
Entrai un giorno che il locale era deserto
E ordinai in un perfetto tedesco un piatto
Di tortellini. La teutonica mi fece ripetere
L'ordine parecchie volte e quale fu la sua
Sorpresa, non ve lo so dire. Quando poi  le
 Ordinai una bottiglia di vino corvo.
Sicuramente deve essere impallidita,
pensai che  mi avrebbe scacciato
Malamente, ma non fu così. Mi portò
Quello che chiedevo ed anche una bella
Bistecca alla Fiorentina. Quando mentre
Mangiavo arrivarono altri avventori, la mia
Ordinazione fu copiata da una decina di clienti
Ed altri non poterono essere accontentati.
Da quel giorno il ristorante di Sonia cambiò
 nome, arredamento, menù e gestione. Cosa
Ancora più importante, cambiò ragione sociale,
Perché Sonia convolò a nozze e il fortunato
Suo marito fui io.
 



Giovanna

Giovanna
Non avrei mai più creduto
Nella tua emozione, nella
Presenza  di quel sentimento,
Ancora in embrione, congelato
Dalla difficile situazione in cui
Ci siamo trovati in quella cittadina
Della provincia  romana.
Tu non   avevi paura di impegnarti, io
Ero un  collegiale, senza alcuna
Esperienza, senza alcuna sicurezza.
Tu,  per  ironia del destino, venivi
Da un paesino della provincia
Abruzzese. Quante volte mio padre
Mi raccontava di come un nostro avo
Alla metà dell'800, fosse venuto in
Sicilia per fare da soprastante per il
Marchese Ferrate, che aveva vasti
Possedimenti nella zona di Tagliavia.
Io avevo avuto come un tuffo al cuore,
Incontrandoti. Mi è bastato sentire la
Tua voce, poi i nostri sguardi si sono
Incrociati e tu mi hai salutato, come
se ci conoscessimo da chissà quanto
 Tempo. Uscimmo dall'ospedale dove
Tu avevi fatto gli esami del sangue,
Io ero stato nell'ambulatorio di
 odontoiatria, proprio di fronte al
Laboratorio di analisi. Siamo usciti
 e abbiamo passato una mezz'oretta
 Insieme, poi tu te ne sei tornata a casa,
Ma prima mi hai dato un bacio improvviso.
Allora però io avevo ancora l'intenzione
Di diventare un sacerdote e non ti  ho
Cercata più. Qualche  mese dopo  sono
Uscito dal collegio e ritornato in Sicilia.
Non ci siamo più incontrati, per ben più
Di quarant'anni.
Qualche giorno fa sono stato a Frascati e
Una bella donna, già matura mi guardava
Curiosamente. Io ti rivolsi la parola e tu
Fosti sicura, che si ero proprio io, il
Collegiale che Conoscesti all'ospedale di
Frascati, non ti ricordavi il mio nome, ma
Ricordavi il mio viso, che forse non era troppo
 Cambiato. Io ti rivolsi la parola interrogativamente:
Giovanna? Tu hai  accennato di si. Ma ormai erano passati
Tanti anni, troppi ed ognuno aveva fatto la sua vita.
Ci siamo  salutati   senza  alcuna particolare enfasi.
Io sono tornato  a Roma in albergo e l'indomani sono  ripartito per
La Sicilia. La parentesi era chiusa da sempre e la mia
Coscienza era Serena.

Associazione logos

Associazione logos,
Ossia dalla parte dei bambini,
Questi esseri così indifesi,
Finchè non crescano  e non
Abbiano il discernimento.
 La mela offerta da Eva
 ad  Adamo non ha prodotto
 alcun risultato
Molti dei giovani di oggi non
Sanno effettivamente cosa sia
Il bene e cosa sia il male.
Se essi conoscessero la portata
Di queste due semplici parole
E quanto danno alla loro vita
Sbagliare, anche una sola volta,
Ciò  possa comportare, sarebbero
Sicuramente molto più saggi,
Nelle loro affrettate decisioni.
Drogarsi una sola volta, sembra
Non debba arrecare grandi
Problemi alla loro esistenza,
Ma le difficoltà della vita,
Senza accorgercene ci fanno
Scivolare su di un binario,
Che può  portare  a risolvere
I problemi esistenziali,
 in modo affrettato, ma non
È così. Gli errori piccoli o grandi
Comportano sempre delle
Conseguenze a volte molto più
Gravi di quanto ci sono sembrate
Di primo acchito, impariamo dagli
 errori degli altri e tu genitore assennato
Dai fiducia al tuo figlio, qualunque
Errore egli abbia commesso. Egli
Diventerà un figlio ed un cittadino
Responsabile. Questo è lo scopo
Dell'associazione Logos.(discorso)
   

venerdì 21 febbraio 2014

La verità

La verità
La signora della porta accanto,
Quando mi vede sospira di tanto
In tanto. Lei ha una bambina, di
Oltre  trent'anni e desidera sposarla,
Per paura di lasciarla sola.
Lei è una cortese vecchietta e mi fa
Un sacco di moine, mi prepara torte e
Ciambelle, mi regala spesso caramelle.
Ho visto l'altra sera, quella che lei chiama
La mia bambina, Ne sono rimasto ben
Impressionato. È quasi una bomba sexi,
E non so come mai nessuno l'ha sposata.
Ella sembra già essere di me innamorata.
Ci sarà di certo un inghippo, forse avrà
In qualche parte una menomazione.
Con la signora Luisa ieri ero da solo,
Erminia aveva preso un volo.
Era andata a Milano per  un affare alquanto
Strano, che la signora madre non mi ha saputo
Spiegare, ma dai suoi astrusi ragionamenti,
Se non ho capito male, l'Erminia è andata
All'ospedale, ma non a farsi curare, bensì
A fare una consulenza, perché lei è un'arca
 di scienza ed è questo il motivo per cui
Non ha trovato marito. Ella è troppo saputella,
 dice  la signora Luisa e nessuno la vorrà mai,
Perché ella guadagna molto e l'uomo si sente
Un nulla, davanti alla sua gran virtù.
Ed io che ho calcolato un reddito elevato, mi
Sono tosto sacrificato e una bella e ricca donna
Ho sposato ed ora me la godo infinitamente,
Quasi fossi un....... generale in pensione, oh
Che grande emozione, uscire sottobraccio alla
Splendida dottoressa, alla magnifica professoressa,
All'esimia ortopedica, consulente di grandi chirurghi,
Donna dalle mille virtù. I  soldi li incassa e niente di più.
 Io faccio l'amministratore e pianifico i suoi appuntamenti.
La accompagno sempre ovunque vada,  perché ne sono
Molto innamorato e mi piace stare con lei, amarla
Appassionatamente. Lei tra qualche mese  sarà, raggiante
Per la felicità, di darmi un bel bambino. La signora Luisa
Sarà presto nonna, non se lo sarebbe mai aspettato
Una vita così beata, una famiglia innamorata. La sua
Erminia è diventata molto più bella, la sua Erminia
È una stella, innamorata perdutamente di un fiore
Di marito, dolce, gentile e protettivo. Di un uomo
Sempre Giulivo, pieno di attenzioni, ricco di emozioni,
Pieno di poesia, sempre attento a regalare gioia ed amore,
Donando se stesso ed il suo grande cuore.



.



Donna mia!

Donna mia!
Tu, donna mia, sei stata la mia follia.
Tu, che nella mia gioventù, mi hai
Cambiato sempre di  più.
I ricordi di quello che ero allora, mi
Inebriano ancora ora. Tu, che m'hai
Fatto cambiare , inducendomi a
Sognare e che mi hai fatto creare,
Una grande famiglia.
Noi abbiamo ben seminato, se ai figli
Abbiamo insegnato ad amare e rispettare
Il grand père e la grand mere.
Tu, donna mia, sarai una dolce nonna,
Se il Signore lo vorrà, ai nostri figli
Egli dispenserà la sua grazia a piene mani
Ed allora non aspettiamo più domani per
Ringraziarlo  della sua bontà.
Ascolta quindi o mio Signore, la preghiera
Del mio cuore. Alla Madre tua dolcissima
Hai  dato l'umanità in adozione e tremo per
L'emozione, nel pregarla quotidianamente,
Con la preghiera più dolce che ci sia:l'ave Maria.


   

Annunziata

Annunziata
Il tuo nome è sinonimo di
Annunciazione e la tua
Portata fisica ti annunciava
A volte rumorosamente,
Altre volte la parte prominente
Del tuo corpo appariva prima
Del tuo viso e un sorriso, un
Po' sciocco, appariva sul viso
Dei presenti all'evento.
Non è comunque nome molto
Usato quello  tuo :Annunziata.
Avresti dovuto essere piccola
 e carina, saresti per tutti:Nunziatina
Avresti potuto, ma non lo eri ed
Oggi come ieri sei la solita poco
Spiritosa Annunziata, ma guai se
Qualcuno ti facesse qualche men che
Rispettoso apprezzamento, saresti
Capace e la forza non ti manca, di fare
Giustizia sommaria, come se si trattasse
Di alto tradimento.

Annamaria

Annamaria
Tu, Annamaria avevi un portamento,
Eretto, sussiegoso, ma invero indecoroso.
Ti passavano sopra i ranocchi, lasciandoti
Il loro odore e pagandoti il disturbo, che
Tu ne avevi nell'intrattenerli.
Ne avrei potuto approfittare anch'io, ma ne
Ebbi ritegno e quasi vergogna per te.
Ora sei una vera signora, sposata  con famiglia
E un portamento quasi edificante. Per fortuna tua
Non sono stato un tuo ranocchio, così tu non sai
Che io so e tutto andrà bene, perché io non parlerò.

Annabella

Annabella
Eri una principessa molto carina.
È ovvio che principessa è un
Titolo non nobiliare, anche se
Tu non avevi niente da invidiare
Ad una vera principessa.
Eri una mia compagna di scuola
Al liceo classico e la tua bellezza
Era come uno spillo in una stanza
Piena di palloncini, oppure come
Un matto con un martello in una
Cristalleria, dirompente!
Il mio cuore allora si è lacerato,
Come un foglio di giornale,
Inzuppato d'acqua. Per parecchio
 tempo  il desiderio, che avevo di te,
Mi tormentò, ma che volete da un
Ex probando, uscito dal collegio
A 17 anni e che aveva visto le
Ragazze solo alla televisione?
Ancor oggi pensando alla bella
Principessa, me la immagino così
Come era allora. E con lo spirito
 di allora le invio oggi, l'augurio
Di una vita da principessa felice.

Anna

Anna
Eri una donnina graziosa,
Piacevi a tutti coloro che
Ti conoscevano. Eri si invero
Carina, con un bel vitino.
Tu, quando ti facevano dei
Complimenti sorridevi, come
Se i tuoi adulatori fossero dei
 bambini birichini.
Quando quel giorno di marzo
Incontrasti Giosuè fosti subito
Scorbutica, quasi ti avessero
Offesa. Era invece un tuffo al
Cuore che ti aveva resa quasi
Furiosa. Non avevi mai provato
Quella sensazione di benessere,
Di appagamento e  ne  eri
Sconcertata, non sapevi come
Reagire ed il povero Giosuè
Aveva quasi paura di incontrarti.
Poi lui prese il coraggio a due
Mani e ti chiese il perché di
Quel tuo strano comportamento
E quel giorno Giosuè non lo
Dimenticherà mai, perché scopri
Quanto grande e dolce fosse amare.,


giovedì 20 febbraio 2014

Anita

Anita.
Il tuo uomo non ti  ha  mai amata.
Egli ha vissuto di una grande passione,
Egli ha Amato più della sua stessa vita,
La libertà dell'uomo, la libertà dei Popoli
 dagli oppressori e si è ritirato al culmine
Della sua fama, quando ha scoperto che
La sua  battaglia, per la libertà dei Popoli,
Non ha sortito altro effetto che cacciare
L'oppressore straniero, per sostituirlo con
L'oppressore italiano.
Solo allora, o dolce Anita egli  avrebbe
 potuto amarti, darti dei figli, formare con
Te una vera  famiglia. Invece a Caprera
Un uomo stanco e deluso, esiliato dal
Nuovo oppressore del  Popolo, si è rifugiato
Nel quieto vivere dei campi, dedicando
La sua passione alla coltivazione  della
Santa madre terra. Ed è morto col rimpianto
Di non aver dedicato la sua vita a te, che per
 Lui sei diventata guerriera, emigrante, esiliata,
Fuggiasca, finchè la tua vita non è volata via,
Ma hai vissuto sempre accanto a lui.

Elisa

Elisa
Il tuo sguardo, fisso, lontano.
Estraniata dal luogo, in cui sei
Seduta ad aspettare chissà
Quale persona. Chissà quale
Essere, che ti amerà per quello
Che tu sei. Per ciò che tu non
Rappresenti, per la modella
Che tu non sei, per la riccona
Che non sarai.
La donna di una certa età tu
Sei, ma non ancora sfiorita,
Non spiacente. Potrai dare
Ancora quel poco d'amore,
Che conservi nel fondo del
Tuo  baule. E vorresti
Regalare il tuo amore al
Primo che passa, per gridare
Alla società che ci sei anche
Tu. Anche tu hai molto da
 Dare. La  tua pianta  è cresciuta,
Le gemme si sono trasformate
In foglie e sono spuntati i frutti,
Ma nessuno li ha raccolti ed a
Poco a poco sono avvizziti, senza
Più maturare sono caduti a terra,
Marcendo irrimediabilmente.
Tu, pianta fertile, non hai nutrito
Nessuno. A volte la bella donna ,
Quando è troppo bella e respinge i
Pretendenti, si isola e rimane per
Sempre sola, troppo desiderata per
Essere amata.

l'isola del pacifico

L'isola del Pacifico
L'oceano Pacifico ha una superficie
Pari a 600 volte l'Italia. Questa vasta
Massa d'acqua comprende parecchi
Mari secondari. In questa sterminata
Superficie di acqua salata, dispersa,
Come il classico ago nel pagliaio,
Una minuscola isola di poco più di
300 km quadrati,  con una vegetazione
Lussureggiante, ospitava una piccola
Tribù di indigeni, che viveva di pesca
E della frutta abbondante, che quella
Terra ospitale produceva, spontaneamente
Per tutto l'anno. L'isola, nata da un.eruzione
Vulcanica, oggi appare e scompare, come
Tante altre isole, che affiorano pochi giorni
E poi si immergono, come palombari, nella
Distesa d'acqua, infinita, dell'oceano.
La piccola tribù ha vissuto per alcune
Generazioni nella microscopica isola del
Pacifico. Come la mitica Atlantide, questa
Isola riposa nel fondo degli abissi oceanici,
Ad una profondità superiore agli 8 km.
Della piccola tribù si sono trovate poche
Tracce, ma sembra che alla lenta immersione
Della loro terra, abbiano raggiunto delle isole,
Distanti pochi km e siano stati  ricevuti , come
Nella nostra civiltà,  nessun popolo  lo è mai
Stato, perché i sentimenti di spontanea ospitalità
Sono connaturate alla semplicità dei Popoli.

blogger, perchè?

Blogger, perché?
A che mi serve il blogger?
Certamente a poter contattare
Un numero elevato di persone e con
Esse concordare  una linea da
 Seguire per poter incidere nel
Rinnovamento  sociale, senza
Alcuna presunzione di essere
L'artefice di u cambiamento,
Ma avendo la chiara consapevolezza,
Che senza la collaborazione
Di tutti non ci può essere vero
Discernimento di ciò che è giusto
E di ciò che non si deve cambiare.
Ognuno di noi ha una sua capacità
Di intuire le cose positive  che, nella
Società di oggi, sembrano molto poche.
Se interagiamo e  ci confrontiamo in
Modo costruttivo, qualcosa di buono
Verrà fuori e potremo in armonia con
Molti altri essere artefici del grande
Rinnovamento di cui abbiamo bisogno.

Il mio piùgrande amore

Il mio più grande amore.
Quante volte noi cerchiamo,
 Dentro il cuore, chi amiamo!
Quante volte ci sorride,
Qualcuno che di noi, se la ride.
Quante volte noi sbagliamo e
Dell'amore ce ne impipiamo.
Quante volte abbiamo cambiato
E sempre poco abbiamo imparato.
Quante volte ho detto ti amo, senza
 Mai sapere perché. Quante volte
Amore mio, m ricrederò su di te.
Ti ho da sempre tanto Amato e
Più volte ti ho dimenticato.
Tu, io lo so, sei il mio grande sogno
Ed è per questo che ti ho amata e
Per i tuoi ti ho sposata.
Finalmente sono sicuro di non avere
 Sbagliato, quando quarant'anni
Or sono, ti ho fatto il primo dono
Ed oggi voglio modificare il titolo
Di quel libro e te lo voglio gridare,
Perché tu sei dolce e sei vera, tu
Mia dolcissima primavera, tu mio
Unico e grande amore.

Il cerchio della vita.

Il cerchio della vita
Il punto di inizio per aprire
Il compasso della vita e fare
Il cerchio che congiunga tutti
I  punti dell'esistenza umana,
Comincia con la nascita.
Ogni tappa, dall'input iniziale,
Lascia un marchio indelebile
Sul ciclo della vita di ogni
Uomo. E quando tutti i punti
Si uniscono la vita di ogni essere
Vivente volge al termine.
Il manovratore di questo compasso
Della natura è in mano al Nostro
Divino Creatore e da Lui dipende
La nostra salvezza non tanto fisica,
Quanto spirituale. Il disegno che ci
Porterà alla salvezza eterna, passa
Attraverso la nostra capacità di donare
Agli altri, quanto possiamo e vogliamo
Ricevere dal nostro Creatore.

Le stagioni

Le stagioni
 Quattro sono le stagioni dell'amore.
Quattro i tempi che scandisce il Mio
Cuore. Ogni giorno della nostra vita,
Viviamo come se la gioia sia infinita.
La primavera nasce con l'uomo in fasce.
E la prima stagione finisce con l.upmo adolescente,
E non è da lui essere così negligente.
L'estate è il periodo delle belle fate
Ed egli non conosce la previdenza, ma
A breve sentirà il fiato grosso dello
Autunno e cercherà di porre un freno,
Al consumo delle sue risorse e la scienza
Che prediligerà sarà l'economia. L'animale
Che imiterà sarà la formica.
Poi arriva l'inverno e la vita è quasi un
Inferno. Diventa cliente instancabile di
Medici e farmacie, beata vecchiaia di
Un tempo, quando l'anziano viveva del
Poco che aveva e le malattie colpivano
Di preferenza il ricco, il vizioso, il pigro.
Oggi tutti abbiamo quasi sempre da mangiare
E la medicina prospera sul nostro smodato
Appetito e sulla nostra cronica inattività.

Chiaro di luna

Chiaro di luna
Il mare era rifrangente,
Sotto la lente biancastra
Del nostro satellite.
Due ragazzi, mano nella
 Mano, passeggiavano
Sulla spiaggia, finalmente
Deserta. La sera aveva
 Portato un po' di refrigerio
A quella infernale  giornata
Di caldo afoso.
Una musica in sordina, faceva
Da compagnia alla giovane
Coppietta che, in vena di confidenze ,
Si scambiava i  sogni e le
Speranze. Il giovane confidava alla
Più giovane compagna, il desiderio
 di un proficuo lavoro, dopo la
Recente laurea conseguita con i
Tanti sacrifici dei suoi genitori.
La ragazza era diplomata, aveva
Da poco compiuto i diciotto anni
Ed avrebbe studiato filosofia.
E al chiarore della luna, i due
Fidanzatini si scambiarono il
Primo bacio. E l'astro luminoso
Sembrava sorridere compiacente.

mercoledì 19 febbraio 2014

ti ho riconoscita mascherina!

Ti ho riconosciuta mascherina!
Eravamo  a fine  febbraio e
Tra poco ci sarebbe stato il
carnevale. Ho prenotato il veglione
Al vallja harbreshe.
Sono arrivato in sala coni miei amici
Alle 22,00. Il complesso miagolava,
Come un gatto in amore. Poi, accordati
 Gli strumenti, il miagolio si trasformò
In furore agonistico. I suoni erano potenti,
 Limpidi. La sala era quasi deserta, quando
Entrarono una decina di maschere. A volte
 Alle ragazze in maschera si mescolavano
Maschiacci che giocavano brutti scherzi ai
Timidi ragazzi. Io giocavo a fare il duro.
Una mascherina mi invitò a ballare, poco male,
Divertiamoci! Il carnevale è fatto per scherzare.
Ma quando il complesso attaccò i blues e la mascherina
Non si allontanò da me e mi fece cenno di ballare,
Pensai e moh?  Non sapevo cosa fare. Poi mi dissi,
Stiamo al gioco, ma balliamo  ben staccati,
La ragazza ballò tranquillamente seguendo le mie mosse.
Alla canzone Moonia lei si avvicinò, fino a sfiorarmi, ma
Io la spostai ed allora lei mi parlò: ''non mi riconosci?
Ed io fui sicuro che fosse lei, ma non mi sembrava la
 Stessa di qualche giorno fa. Poi quando lei mi pressò
 da vicino, mi chiesi come mai, alla mia dichiarazione
Mi avesse  risposto picche ed ora sembrava innamorata.
Mi sbagliavo però, non era la mia bella, era la sua amica,
Ma era senz'altro una bella ragazza e passai una bella serata,
Ma prima dissi abbracciandola: ti ho riconosciuta mia bella
 Mascherina! E lei sempre negando mi abbracciava, quasi
Volesse soffocarmi.


Il cuore

Il cuore
Il muscolo del cuore  è partito,
Insieme con il primo vagito.
Il bambino da questo momento,
Ha forza, cuore e sentimento.
L'essere umano riesce ad esprimere
Le sensazioni e le emozioni, ora
Timidamente, ora violentemente.
E il cuore che a volte ha la meglio
Anche sulla volontà e sulla forte
O debole intelligenza, governa da
dittatore, ogni gioia ed ogni dolore






Alici

Alici.
Il carosello delle barche a vela,
Spinte dal vento, gonfiata la tela,
È sempre più caratteristico,  il Grande,
Tipico  movimento  della processione,
Osservato da migliaia di gente e le
Barche con le lampare si spostano nel
Buio del mare amico. La nave trasporta
La statua della santa, ma non siamo a
Palermo, siamo ad Aspra, mare della
Industria conserviera siciliana.
E non riusciamo a studiare da grandi,
Perché ci si intestardisce a lavorare
Da soli. Noi siamo sempre i migliori
E non possiamo cooperare con gli
Altri, incapaci di fare il lavoro come
 si deve. Ed intanto non abbiamo
Finanziamenti, non abbiamo attrezzature,
Non riusciamo a pescare come gli altri e
Mai riusciremo a guadagnare quanto
Basterebbe per vivere tranquilli. Purtroppo
Siamo noi gli imbecilli, siamo noi gli
Incapaci, quelli che si credono audaci.
Tutti nel mondo lavorano in cooperativa,
Raggiungendo la sicurezza economica,
Che per i  pescatori siciliani, da sempre è
La grande chimera.     

Il poster

Il poster
L'immagine campeggiava
All'imbocco dell'autostrada.
Una splendida ragazza in
Costume da bagno, faceva
La réclame ad  un dentifricio.
Il corpo femminile una volta di
Più era ostentato senza alcun
Motivo, ma ormai è prassi, anche
La pubblicità dei piatti, dei mobili
Del materiale elettrico...... tutto è
Motivo di ostentazione del corpo
della donna. Sarebbe opportuno 
Per la parità di diritti, far fare la 
Pubblicità del reggiseno ad un uomo
Completamente nudo.
Designer sbizzarritevi!
     

La lupa

 La lupa
Correva lungo la spiaggia,
Inseguita da in branco di cani,
Davanti a  sè solo la lunga
Spiaggia ed un sole caldo,
 troppo caldo per quell'inizio
Di primavera. La lupa era sfiancata,
Ancora in po' e sarebbe crollata,
Affronta dalla fatica e dalla paura per
I suoi lupacchiotti, che sarebbero rimasti
Senza alcun sostegno per la loro
Sopravvivenza. Già gli occhi le si
Annebbiavano, addio vita crudele! E la lupa
Crollò di schianto davanti alla barca di
Giacinto, il pescatore.
Un colpo di fucile in aria, squarciò la
Tranquillità di quella spiaggia nei primi giorni
Di marzo. I cani si arrestarono a qualche passo
Dalla lupa e rincularono davanti alla grinta
Dell'uomo col fucile. Conoscevano molto bene
Quel bastone, che sputava fuoco e uccideva.
Preferirono lasciare la preda e disperdersi, mentre
Giacinto preso in braccio l'animale lo caricò sulla
Barca e si allontanò dalla spiaggia.
La lupa si svegliò, incredula, in mare aperto e
Grande fu la sua sorpresa al vedere l'unico essere
Vivente, che già una volta l'aveva aiutata e con
L'intuito dell'animale capi tutto e rimase tranquilla
Sul fondo della barca. Giacinto la rifocillò con
Alcuni pesci, poi messo   un  guinzaglio all'animale,
Scese a terra, vicino alla sua casa di pescatore.
L'animale era Serena, sapeva che Giacinto conosceva
La sua tana ed avrebbe pensato lui a nutrire i suoi
Piccoli. Il sodalizio tra uomo ed animale fu stretto
tacitamente e lo strano connubio, uomo e lupi,
Fu conosciuto ed accettato in quell'isola di gente
Semplice e di buon cuore.

L'ultimo essere vivente

L'ultimo essere vivente
Gli uomini si erano molto evoluti
E in molti, ricchi e potenti, avevano
Per difesa personale, armi a raggi X,
All'ennesima potenza, capaci di
Disintegrare chi ne veniva colpito.
Era ormai diffuso l'uso di queste
Armi per far sparire definitivamente
Dalla faccia della terra, i propri nemici.
qualche giorno fa, uno scienziato
 è riuscito a modificare l'arma
A raggi X, già di per se stessa, terribile.
La nuova arma riusciva a dematerializzare
Non solo  l'essere umano, ma anche tutto
 ciò che lo circondava. Qualche rais,, re,
Maraja , califfo, potente politico e grandi
capitalisti e chi più ne ha più ne metta,
Esercitò sui propri ''domini'' la nuova arma,
Modificando panorami anche in modo
Radicale e da un giorno all'altro sono spariti,
Montagne, colline, boschi, laghi e si è
Innescata un'escalation di cataclismi, tornado,
Uragani e tempeste di neve, talmente violenti,
Da trasformare in pochi giorni la terra, o quel
 che ne rimaneva in un grande ammasso di
Ghiaccio e molti vulcani marini hanno
 Seppellito tutta la terra in un ammasso indistinto
Di acqua, fango e cenere. La lava ha fatto fiorire
Grandi fiori di roccia e dappertutto il grigiore
Impera. L'uomo è riuscito, dopo tanti tentativi a
Distruggere ogni forma di vita. Sarà vero?  O
Come dice il poeta: ''i mitili a schiera e l'uomo non era''.

martedì 18 febbraio 2014

frasi d'amore

Frasi d'amore.
Dolci frasi d'amore,
 Rimescolano il tuo cuore.
La donna ti guarda e sorride,
Dentro di te, qualcosa stride.
Vorresti conoscerla, ti piace,
Pensi di essere audace,
Se le chiedi un appuntamento.
Ancora tra voi non c'è alcun
Sentimento.
È giusto però osare, l'amore
Potrebbe scappare e non la
Coglieresti  più l'occasione,
Che  ti si sta  presentando,
In questa bellissima giornata,
Se la donna è innamorata e a
Te ella piace, non avere scrupoli
 Di coscienza, non crearti falsi
Problemi, amala senza pensare
Al domani, amala perché ella
Ti ama e se non ti creerai inutili
Condizionamenti, conoscerai
Le tue paure,vincerai le sue paure.
La vita è fatta di occasioni, sta a noi
Coglierle o lasciarle passare, esse andranno
Via lontano, come il fiume che corre
Verso il mare.

Lame di luci

Lame di luci
Il faro fende la nebbia,
 come una lama di luce.
Nel cantiere deserto, una
Lama di luce fende il buio,
E la strada Buia, deserta è
D'improvviso rischiarata
Dai fari abbaglianti di un' auto.
Lo spettacolo nel grande circo
È appena incominciato e la gente
Si appresta ad occupare il proprio
Posto, poi il grande faro inquadra
I clowns e le risate scoppiettano,
Irriverenti, nell'immenso tendone.

Rime ''baciate''

Rime ''baciate''
Se le donne innamorate,
Hanno le gote infuocate,
Siate certi  è timidezza.
Se la donna è una bellezza,
Siate pronti ad innamorarvi
E ancor più a dichiararvi
Nessuno ella più guarderà
E con animo lieto con voi,
Vivrà. Questo durerà per
Tutta l'eternità.




i cedri del Libano

I cedri del Libano
Il cedro è un albero molto alto
Che cresce in Libano e  sui monti
Dell' Himalaya. Si  adatta in
Tutti i terreni in cui viene messo
A dimora. Le gemme dei suoi rami
Vengono usati in farmacologia per
La cura della psoriasi.
Il legno di questo albero è molto
Pregiato per la costruzione di infissi
E di mobili di ogni tipo. Esso conserva
Sempre il suo aroma, anche quando
Stagionato viene trasformato in varie
Suppellettili, come l'arca ove vengono
Conservate le tavole della Legge.
Gli antichi Fenici  usavano il legno,
Molto resistere di quest'albero per
Costruire barche e piccole navi.
I cedri del Libano sono ricordate
Molte volte nella Bibbia.
Ormai dal 160 questi preziosi alberi
Si sono diffusi in tutta l'Europa.

La notte del Bambino Gesù

La notte del Bambino Gesù
La stella che guida i tre re orientali,
Indica chiaramente come il piccolo
Re, venuto dal cielo, non guarda
Nessuno in faccia, non ha il metro
Di giudizio umano, egli si è
Manifestato ai re degli stranieri
A dimostrazione che egli non è il
Dio degli Ebrei, Egli è il Dio dei
Gentili, degli umili, dei diversi e di
Tutti coloro che gli offrono con Cuore
Puro il loro dono, Egli non guarda il
Colore della loro pelle, non guarda la
Loro condizione sociale, anzi negli
Anni della su predicazione, più di una
Volta dirà: beati i poveri, beati gli umili,
Beati tutti coloro che hanno fame e sete
 di giustizia. Poi aggiunge nei suoi
Insegnamenti: pregate per i vostri nemici,
fate del bene a quelli che vi odiano,
Amate il prossimo come voi stessi.
E questi moniti che agli Ebrei sembrano
Blasfemi, egli li ripete quasi ossessivamente,
Perché le teste dure degli  Ebrei ne vengano penetrate.
Essi infatti non aspettavano un Dio d'amore,
Ma un condottiero che facesse strage dei nemici
Di Israele. I profeti avevano raccontato secoli
Prima quali sarebbero stati i segni della venuta
 del Signore e quale la sua missione sulla terra,
Ma, come dice il Signore, hanno occhi e non vedono ,
Hanno orecchie, a on odono, nelle sacre scritture
Tutto è stato scritto per filo e per segno, ma i grandi
Sacerdoti bramano le ricchezze e il potere e il Figlio
Dell'uomo è venuto a portare una legge di rottura col
Passato, cambiando totalmente il metro  con cui lo
Uomo giudica i suoi simili. Il vangelo o nuovo testamento
Parla di un Dio di Pace e non di un condottiero e molte
Volte Egli ripete, il mio regno non è di questo mondo!

giri di parole

Giri di parole.
Il  deserto di parole,
che l'uomo povero,
Conosce ed usa,
Il deserto povero
Di alberi e di fiori
Il deserto dei rapporti
Tra gli uomini, che vivono
 Insieme  e che non si
Conoscono, il  deserto di
Luci e di colori, il deserto
Dei rapporti sociali. Il
Signore  con la
Pietà che gli è propria,
Tende la mano ad ogni uomo,
Di qualunque colore esso sia
E lo ama come un figlio, Egli
Lo ammaestra  e lo aiuta
A trovare il modo per sfuggire
Al deserto di pensieri, parole,
Sabbia e alla solitudine più nera.
Perché il deserto è dentro di noi.

Sorgente.

Sorgente.
Il paese era polveroso, afoso,
La gente era in un lago di sudore
E tutti cercavano refrigerio nelle
Poche oasi dei dintorni.
I commercianti si rifugiavano nella
Grande  sala del bagno turco, mentre
I poveri Cristi, con le paghe da fame,
Correvano nelle oasi, dove era possibile
Avere un po' di refrigerio dalla grande
Calura, che sembrava voler bruciare le
Poche forze residue dei Camellieri.
Ali Babà, giovane operaio, aveva ereditato
Un fazzoletto di terra dalla famiglia della
Madre. Aveva pensato di scavare  una
Buca per cercare un po' di fresco, sfruttando
Quei pochi stracci che possedeva.
Scavò col suo amico Ben Ali e raggiunse
una discreta profondità, stava mettendo
Una lurida trapunta a mo' di tenda, quando
Ben Ali gli fece notare come il fondo
Della buca fosse umida. I due amici
Scavarono di buona Lena e dopo qualche
 Ora sentirono come un  gorgoglio, no
Non era petrolio, ma qualcosa di più
Prezioso in quell'angolo di mondo. Era
Una bella, limpida sorgente. Da quel giorno
Quel roccioso, sterile pezzo di terra , diventò
Una splendida oasi e un punto di ristoro,
Per le carovane che arrivavano dal deserto.
I due amici, ancor oggi, sono in ottimi
 Rapporti e vivono nella loro oasi con
Le loro bellissime famiglie.

Trapunta di stelle

Trapunta di stelle
La luce dipingeva un quadro
Nuovo e, sembrava un ricamo,
Su di una trapunta piena di stelle.
Il sogno del bambino era di certo
Fantastico, inenarrabile. Egli
Si era addormentato sereno, con
 La mamma che gli  leggeva il
Libro di Pinocchio e aveva sognato
Di essere lui il burattino e piangeva
Perché non vedeva accanto la sua
Dolce mammina. Il gatto e la volpe
Gli volevano rubare l'affetto della
Mamma, ma lui era sicuro che lei
non l'avrebbe mai
Abbandonato, ma la paura sua fu
Grande, quando si vide con il corpo
Di legno e pensava che poteva avverarsi
Quanto le diceva la sua maestra.
Antonio studia a casa e fai tutti i
Compiti, perché altrimenti ti trasformerai
 in un asinello e nessuno ti vorrà più
Bene, neanche la tua mammina.  
Appena Antonio si svegliò da questo
Incubo, si guardò tutto il corpo e vistosi
Di carne, si alzò  e andò subito
A farei compiti che il giorno prima non
Aveva voluto fare. Da quel giorno Antonio
Diventò un  alunno modello.

lunedì 17 febbraio 2014

Iole

Iole.
Iole, tu adoravi le donne sole.
Eri sempre alla ricerca di
 vecchie zitelle, di donne 😆che
Avevano molto lavorato e
Molto avevano accumulato e
Magari erano ricche e con titoli
Nobiliari. Tu eri capace di adescare
Queste donne sole e se ti sembrava
Conveniente, ti facevi adottare, con
Una facilità impressionante. Eri
Comunque, nel lavoro, molto
seria e professionale, nessuno ti
Poteva contestare il  grande fair play,
Nessuno poteva risalire mai a te
Nelle tue molteplici adozioni o
Convivenze, che finivano sempre
Con l'acquisizione da parte tua
Di tutte le sostanze delle povere
Donne, passate a  miglior vita. Fino
A quando  a un avvocato ficcanaso,
Non gli riuscì lo scoop della sua
Desolante carriera di giornalista di
Cronaca nera e la tua incriminazione,
Lo rese celebre in tutti gli stati della
Unione.😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆

Angelica

Angelica.
Eri  bella , suadente, travolgente,
In poche parole poco intelligente.
Eri procace, audace, senza farla
 lunga , incapace di trattenerti
Lontana dai guai, ma non si sa mai,
Se tu ci hai azzeccato o a dirla
Con maggior cortesia, hai fatto bene
Ad osare nella tua rocambolesca vita,
Forse tu hai ottenuto quel che volevi,
Hai vissuto una vita alla garibaldina,
Sempre con molta avventatezza,
Confidando nella tua grande bellezza
E alla fine  hai ricevuto quello che
Hai seminato con poco garbo e tanta
Affettata cortesia. Auguri splendida
Angelica, cortigiana, svampitina,
Campionessa del gusto trash, idolo
Del rock, attrice e presentatrice del
Nuovo gioco televisivo:  la risposta
Muta. By, by!!!

La rondine e il bambino

La rondine e il bambino
La conoscevano tutti la
Rondine con la testa di
Un bel bianco latte. Era
Una rondine che arrivava
  puntualmente  il 21marzo
Di  ogni anno nel paesino
Di Guardalassù. Tutti  i
Bravi cittadini conoscevano
Quella rondine e sapevano
Che, avrebbe fatto il suo nido,
Sotto la grondaia della casa in
Piazza Venezia. Ella andava a
Posarsi, una volta finito il nido,
Sul balcone dove aveva la sua
Stanza il piccolo Erminio, un
Ragazzo con gli occhi cerulei,
 capelli ricci e biondi, ma che  per
Un incidente era rimasto semi-
Paralizzato. La rondine restava
Ore a guardare il ragazzo ed a
Guardarlo in tutte le posizioni
Della sua piccola e particolare
Testolina. A volte cinguettava
Una canzone che rendeva felice
Il picco Erminio. Quando i suoi
 rondinini  erano capaci di volare
Tutte le rondini si mettevano sul
Balcone e quasi ogni giorno con
Il loro melodioso canto facevano
Sorridere Erminio.
Il momento più toccante era quando
Le rondini entravano nella stanza
Del ragazzo e cinguettavano una
Struggente canzone. Poi per oltre
Sei mesi non si vedevano più ed
Erminio piangeva. Finchè una ragazza
Con un ciuffo bianco nella sua
Bella testolina rossa non venne ad
 Abitare nel paesino di Guardalassù
 E divenne molto amica di Erminio
Ed egli usciva con la carrozzella e
La bella Sonia, oppure giocava con
Tutti i giochi della sua età e Sonia
Riempiva tutta la sua vita.   Quando
Con la fisioterapia e un delicato e
Mirato intervento chirurgico, il
Nostro piccolo eroe riacquistò l'uso
Della parte sinistra del corpo ed in
Breve riuscì ad essere autosufficiente,
I due ragazzi divennero inseparabili.
Ed oggi sono ancora molto uniti, in
Particolar modo, da quando l'arciprete
Li ha uniti in matrimonio. Da allora
La rondine con la testolina bianca non
Si è più vista nel paesino di Guardalassù.

Le verdi tue gemme

Le verdi tue gemme
Sull'albero di fronte a casa mia ,
Già in questo soleggiato mese
Di febbraio, spuntano sui rami,
Protesi verso il cielo, le verdi
Gemme che formeranno le future
Foglie. Nella vecchia strada che
Collega il mio paese con la vicina
Città, i mandorli vicino ad Altofonte
Sono da giorni in fiore.
E le piccole radure, prospicienti i
Boschi  di pini, mostrano un tappeto
Erboso punterellato da margheritine
Di vario colore. E in questo mese ,
Ricco di profumi e di colori, come
Splendidi fiori, sbocciano piccoli e
Grandi amori.

Primavera

Primavera
Il sole sfiora il tuo viso,
È dolce come un sorriso,
Che colora la tua vita e
Ti da una gioia infinita,
Arricchendo il tuo cuore.
Arriverà presto il grande
Amore, rifiorirà la timida
Speranza ed avrai infine
La Costanza di inseguire
I tuoi sogni, i tuoi giusti
Bisogni e raggiungerai
Finalmente la tua meta,
Per tutti gli altri  oggi
Segreta. Sorriderai alfine
Alla vita. Apprezzerai gli
Affetti duraturi e vivrai
Sereno gli anni tuoi futuri.




domenica 16 febbraio 2014

Andreina.

Andreina.
La tua forza, la tua energia,
Facevano di te una donna
Forte, decisa, inflessibile
E tutto ciò a discapito della
Tua femminilità, ma non del
Tuo amore, della tua dolcezza.
Tu, Andreina, hai formato una tua
Famiglia e seppure un po' il
Tuo amore lo nascondevi, i tuoi cari
Mai avrebbero potuto avere una
Madre più dolce, una moglie più
Innamorata. Tutti hanno  pianto
La tua dipartita e mai hanno
Dimenticato la tua esistenza,
Per tutto l'amore che hai saputo
Dare loro.

Allegro con brio

Allegro con brio.
Suona dolce e suadente la musica,
Il cuore innamorato è affascinato.
Il cuore vagheggia grandi sogni,
Ma la vita è una realtà non sempre
Piacevole e il coronamento dei
Sogni continua a slittare negli anni.
Prendiamo il coraggio a due mani
E il futuro visto con quattro occhi
Cambierà e sicuramente in meglio.

Il carnevale

Il carnevale.
La ragazza era infatuata
E il suo ipotetico bello era
Un ballerino che nel periodo
Di carnevale, si metteva in
bella mostra, dimostrando
La sua bravura nei valzer,
Tarantelle e tanghi. Molte
Erano le ragazze e le donne,
Che lo invitavano nei balli
In maschera del nostro paese.
La nostra giovane innamorata
Non riusciva a fare un solo ballo
Col provetto ballerino. Una sera,
Quasi alla fine del martedì grasso
La nostra Giovanna riuscì a trovare
Libero il grande Giovanni, ma egli
Aveva la sua fidanzata al veglione
E declinò l'offerta della dama in
Maschera. Giovanna quasi pianse
 di  rabbia e si sedette su uno dei divani
Della grande sala. Giosuè aveva
Riconosciuto chi si celava sotto la
Maschera accanto a lui. Egli era
Segretamente innamorato di Giovanna.
E con grande cortesia la invitò per
La tarantella che il complesso suonava
Allegramente. Giovanna accettò, per
Non mostrare a quell'antipatico di Giovanni
Che era rimasta male al suo rifiuto.
Nella foga della danza Giovanna cominciò
A notare che Giosuè era un buon ballerino
E poi riflettendo si ricordò degli sguardi
Che egli le lanciava ogni volta che la
Incontrava. Dopo una sfilza di valzer e tanghi,
Attaccarono i blues e la mascherina rimase
Accanto a Giosuè. Egli la stava riinvitando
Quando  Giovanna gli fece cenno di continuare
A ballare insieme e Giosuè fu contento dello
Invito e raggiunse l'acme della soddisfazione
Quando Giovanna appoggiò il suo viso al suo,
Togliendosi la maschera e chiedendo al suo
Cavaliere: tanto tu mi avevi già riconosciuta?
E Giosuè felice ebbe il coraggio di dichiararsi
E Giovanna rispose solo con un bacio che portò
Il  cuore del suo lui Silla cima del monte Pizzuta.
Una nuova coppia felice passeggia lungo il
Viale otto marzo e vi continuerà a passeggiare
Dopo l'imminente matrimonio.

Ancilla

Ancilla
Sei nata da genitori  anziani,
Non adatti più a procreare ,
Ma ciò che è impossibile
Agli uomini, è possibile a
Dio. E nascesti  tu Ancilla.
Ancella del Signore di nome
E di fatto. Diventasti donna,
 ma non Conoscesti l'uomo,
Entrasti nel tempio del Signore
E gli dedicasti la tua vita terrena,
Sicura che in cambio avresti avuto
La salvezza eterna.
Tu avevi dei talenti e questi talenti
Li hai messo a frutto, dedicando la
Tua vita al servizio degli orfani delle
Guerre fratricide nella tormentata
Africa. Nella missione hai vissuto
Donando amore e distribuendo la
Conoscenza a quelle giovani menti,
Che si sono schiuse alla conoscenza
Ed all'amore verso il prossimo.
Molte donne di colore ti hanno chiesto
Consigli su ciò che non conoscevi, ma
Hai saputo imparare ed insegnare, perché
L'amore per il tuo prossimi era più forte
di qualsiasi inibizione appresa.
La tua anima è trasmigrata una notte di Natale,
Quando ti sei svegliata nella dolcezza senza
Fine dell'eternità.

gli occhi

Gli occhi
Quanto amore traspare dagli occhi
Di una madre, nei momenti più Belli
E commoventi della vita dei figli.
Degli occhi dei padri nessun poeta ne
Parla e vorrei proprio metterci una
Pezza. Non dico che sarà una bellezza
Questa esposizione, non sarà nemmeno
Una canzone, di certo sarà l'emozione
A comunicarvi il sentimento dei padri
Verso i figli. Essi, a prescindere
la vostra opinione, pensa
 ad ogni occasione della vita della
Famiglia e, mentre la coniuge, ossia la
Mamma, fa la sua parte, il papà organizza,
Stimola, gestisce. E mentre vive in disparte
la sua commozione, canta e pensa, ride o
Sorride e canta, felice per tutto ciò che fila
Liscio, ma lo trovare pronto anche nelle
Difficoltà dell' vita, quando un suo consiglio
Può cambiare la faccia della medaglia.
Saranno sempre gli occhi a narrarvi della sua
Strenua difesa della sua famiglia. Famiglia per
Cui tutto ha sacrificato nella sua vita.

la tenerezza

La tenerezza
L'uomo sfiora dolcemente la gota
Della donna in lacrime. Ella è
Sconsolata, ha cercato il figlio in
Ogni dove, senza alcun risultato.
Piange sommessamente e senza
Alcun ritegno. L'uomo, un amico
Della vedova e padrino del suo
Orfanello è incapace di alcuna
Decisione, perché tutto è stato
Già provato.  Poi d'improvviso
La sorellina ha come un'intuizione
E di nascosto corre al loro rifugio,
Sulle sponde del fiume, che attraversa
 quieto il paese. Non trova nessuno
Nella capanna dove tutti gli amici
Di Carlo si ritrovano tutta l'estate.
Elisa però non si arrende, lei conosce
Bene il fratello e sa che è un impulsivo.
Va dal suo amico  Erminio, ma non
Lo trova. Un'idea balzana attraversa
La testolina di Elisa, sa che difficilmente
La sua intuizione sarà giusta, ma non sa
 più dove cercare e sua madre è proprio
 Disperata. Chiama l'amico di Carlo, ma
Giosuè suo abituale confidente, non sa
Proprio niente, poi si ricorda che Carlo era
Innamorato di una ragazzetta svampitella,
La vanno a cercare a casa sua, ma nessuno
 Risponde, i due ragazzi stanno per allontanarsi,
Quando vedono il cane Fido, venire loro incontro,
Scodinzolando felice. Siccome Carlo non si
Allontana mai da Fido, ritornano alla casa,
che sembra deserta. Fido li precede ed entra
Subito in casa, Elisa lo insegue e si trova davanti
I due Fidanzatini, entrambi distesi sul divano,
Tutti e due abbracciati come due bambolotti.
Era tutta la giornata che stavano insieme, nascosti
In quella casa di campagna. E così è bene ciò che
Finisce bene.



Anastasia

Anastasia
Eri una donnina graziosa e popolana.
Nel tuo paese ti conoscevano come
Una ragazza mite e rispettosa dei suoi
Genitori. Correva  l'anno 1915, la
Santa madre Russia era entrata in guerra
E i mugikin morivano a migliaia al fronte,
La situazione economica era gravissima,
La gente moriva letteralmente di fame.
I nobili e i grandi proprietari terrieri, invece
Vivevano, sperperando i soldi, come fossero
Cartastraccia, proprio come oggi in Italia.
Quando il popolo non ne può più, Bastò
Una scintilla. La bella Anastasia, mentre era
In giro per racimolare quel poco che bastava
Per sfamare lei e i suoi genitori, quando fu
Malamente apostrofata da  un ricco signore
Ubriaco, la ragazza rispose per le rime e il
Mobil uomo, alzò la frusta, in modo poco
Nobile, per zittire l'impudente. Un popolano
Afferrò prontamente la frusta dell'ubriaco e
Al grido, morte ai nobili, scoppiò la cruenta
Rivoluzione russa. E come la violenta pioggia
Allaga la terra, così quel grido risuonò per la
Santa madre Russia e la nobiltà fu estirpata,
Dando origine alla corsa al potere di gente
Senza scrupoli. Riuscirà la società della
Globalizzazione a trovare un modello alternativo
Al potere di una o più caste???????????

sabato 15 febbraio 2014

La figlia

La figlia
La madre la coccola, la vizia.
Lei, sempre molto emotiva,
 non riesce ad avere sempre
Lo stesso trend comportamentale.
Ogni suo desiderio trova quasi
Sempre una pronta accoglienza
Nell'animo ben disposto dei
Genitori. E la figlia è dunque
La preferita della famiglia,
Senza alcun dubbio è quella
Che vorrebbe dare di più,
Ma poi i suoi limiti sono
Evidenti e tarpano le ali a
Quelli che sono  i suoi pii
Desideri. Ragazzi svegliatevi
Ci vuole così poco per accontentare
I vostri genitori e loro possono
Ancora darvi tanto, non lasciate
Libero il campo alle donne, siate
Voi a dare, non cedete il passo
In ogni momento della vostra vita.
È meglio concedere che regalare.
Ricordatelo sempre!

Colori in armonia.

Colori in armonia
Il buon gusto nel vestire
Sta nell'abbinamento dei
Colori. È ovvio che nella
Moda questo buon gusto
È imprescindibile da una
Qualsiasi chance di successo.
Ed ecco negli ultimi anni
Look curatissimi, anche nei
Teen ager.  Le donne in
Particolare curano la loro
Estetica, spendendo somme
considerevoli  per vestirsi
E truccarsi come le Barbie.
E gli stilisti creano capi unici,
Che costano decine di migliaia
Di euro. I vestiti sono quindi
Divisi in fasce: Fascia alta per
Uomini di gran fortuna economica.
Fascia media per professionisti
E ricca borghesia, ohimè razza
In coma profonda. Terza fascia,
Ossia i vestiti per il proletariato.
Sotto questa soglia ci stanno i
Vagabondi, gli stracciaroli e i
Poveri Cristi per cui basta
Coprirsi. E qui l'armonia dei
 colori  o di qualunque altro
 Canone della moda, va a farsi
Benedire.

Il nostro mondo

Il nostro mondo.
Il verde si stendeva a perdita
D'occhio. Il mulo era stato
Aggiogato al pesante lavoro ,
Continuamente incitato dal
Contadino, che affondava l'aratro
Sulla dura zolla, indurita dal
Sole e dal vento. Era il mese di aprile
E la pioggia aveva lasciato quasi
D'improvviso, il passo ad un vento
Fastidioso, non forte, non freddo,
Ma  che ugualmente indisponeva il
Testardo animale e metteva a dura
 Prova,  la forza e la serenità del
Contadino. Il sole era caldo. Troppo
Caldo per quella primavera, scoppiata
D'improvviso, anacronisticamente .
Di solito il mese di aprile era piovoso.
In molti, in quei giorni di bel tempo,
Si erano recati in campagna per i
Lavori, che più urgevano in quel
Periodo, ma la loro buona volontà era
Frustrata da un tempo che creava
Non pochi problemi al lavoro congiunto
Degli animali e dell'uomo.
Solo quei pochi piccoli proprietari che
Aggiogavano all'aratro un paio di robuste
Mucche, procedevano spediti nei loro
Lavori di aratura. E il mondo col suo
Ciclo di stagioni impazzite, rendeva
Sempre più difficile ed antieconomico
Il lavoro tradizionale dell'agricoltura,
Che ormai cedeva irrimediabilmente
Il passo ai mezzi meccanici, costringendo
I piccolo proprietari, per gli alti costi
Di gestione, ad abbandonate il lavoro
In campagna.

il sonno e il sogno

Il sonno e il sogno
Il bambino aveva pianto,
Innervosito dalla noia.
È strano,  ma vero, non
Riusciva ad applicarsi al
 Gioco e alla Lettura,   dei
Suoi fumetti preferiti.
Il gatto, che lui adorava,
Gli si avvicinò e gli si
Strusciò contro, Giosuè
Lo allontanò in Malo modo
E il suo piccolo amico
Scappò via miagolando,
Indispettito. Poi, finalmente,
La mamma riuscì a farlo
Addormentare, lo mise nel
Suo lettino e lo copri con
Tanta dolcezza, come solo
Una mamma sa fare. Il
Piccolo distese i suoi
Lineamenti e si addormentò
Profondamente. Nel gioioso
Mondo dei sogni trovò
I suoi amici più cari: gli
Animali della fattoria e
Sul suo viso si dipinse
Uno splendido sorriso.

Apritevi!

Apritevi!
Apritevi alle nuove tecnologie,
Ma sappiate che di qualunque
Cosa si può fare indigestione.
Cosa è migliore del cibo, ma
Mangiarne molto, fa male a
Tutto l'organismo.
Lo stesso dovete fare con le
Nuove tecnologie. Il computer
Può portare anche ad assuefazione,
Come le droghe, ma esso è ancor
 Più subdolo, riesce a convincervi
Che il Nero è bianco e che il
Giusto è ingiusto.
Voi potete pensare che internet
È la panacea di tutti i Mali,
Ma non è così!
Dobbiamo seguire in ogni campo
Quel che diceva il sommo poeta
Latino: a) Carpe diem e poi
B) Est modus in rebus!

uomo maturo

Uomo maturo.
Non chiamatemi vecchio,
Al Massimo vi concedo
Anziano, o meglio ancora
Giovane pensionato.
Voi non sapete quante
Volte i pensionati, numerosi,
Che ho conosciuto per
Motivi di lavoro, mi hanno
Redarguito, quando li
Chiamavo  vecchi .
Essi dicevano, sorridendo,
Mi chiamerai vecchio,
Quando sarò morto. Questo
Dovrebbe essere il metro
Per interpellare le persone
Di una certa età. Toccherà
 a tutti ricevere certi, spiacevoli
"epiteti''. Diamoci quindi
Una regolata e con parole
Più gentili, rivolte agli
Altri, diventeremo tutti più
Gentili ed affabili.
A voi, futuri, giovani nonni!

venerdì 14 febbraio 2014

Polifemo

Polifemo
Eri effettivamente grande e grosso,
La tua altezza era fuori del comune,
Giocavi a rugby ed eri un campione,
Come eccellente eri a tavola, infatti
Tutto ciò che ti portavano, trovava
 Buona accoglienza nella tua capace
Pancia ed era bello vederti mangiare.
Quando poi ti alzavi  dopo aver
Saccheggiato la dispensa, se non eri
 Brillo, facevi una corsetta nel parco,
Poi a casa ti facevi una bella doccia ed
Eri pronto, anche a qualsiasi impresa.
Qualcuno che ti vedeva spesso mangiare
In questo modo, non si sa perché  ti
Paragonò a Polifemo e tale nome ti attecchì.
 Come un guanto ed ancor oggi che sei la
Ombra di te stesso, i tuoi amici ti chiamano
Ancora :Polifemo.

su......

Su......
Vai sempre più su,
Per raggiungere il cielo blu.
Se guardi il mondo da lassù,
Ti accorgi quanto piccolo
Sia il paesino dove vivi tu.
Il mondo sembra grande,
Per noi, piccoli mortali,
Al Dio degli eserciti,
Al Dio Creatore, ogni
Cosa sembra piccola
Perché egli domina il
Mondo dall'alto della
Sua spiritualità, che lo
Rende presente in tutti
Gli universi paralleli,
Completamente sconosciuti
Alla  scienza umana.

Mèlanges

Mélanges
Tu hai cercato di comunicare,
Loro han pensato si vuol salvare.
Hai parlato di amore e fratellanza,
Non ti hanno dato alcuna speranza.
Hai sperato nella loro pelosa pietà,
Hai pregato il Signore Gesù, che
Almeno la vita ti sorridesse di più.
Ti hanno abbandonato alla tua malattia,
Emarginandoti come se tu fossi un appestato,
Anche oggi che tu dimostri di essere innamorato,
Ti hanno guardato come se tu fossi trasparente e
Ti hanno consigliato di non essere intransigente
Con chi ti vuole bene e ti dà da mangiare  e ora
Alzati e mettiti sulla carrozzella e ricordati, ti
Verremo a prendere stasera, ma tu  dovrai aver
Elemosinato ed avere in tasca almeno 100 euro,
Altrimenti ti chiuderemo nel ripostiglio delle scope
E non avrai niente da mangiare. E stai attento, se ci
Denunci ti faremo interdire e finirai in manicomio.
Ci stanno guardando, sorridi contento, siamo noi
La tua famiglia, noi ci prendiamo cura di  te, a noi
Devi quindi obbedienza, noi ti nutriremo, noi ti
Laveremo e ogni giorno in questo angolo di strada
Ti porteremo. Quando morrai a spese  del comune
Ti seppelliremo. Oppure,  per incassare la tua pensione,
Un bel giro in barca ti faremo e in bocca ai pesci
Ti  daremo.  

la vera festa di san Valentino.

La vera festa di San Valentino
Che la festa di san Valentino
Ci porti tra nove mesi un bel
Bambino.

Tra giochi d'amore
E brevi poesie
Il nostro cuore
Riscopri le vie
Che lo conducano
Alla salute eterna.


I giorni più Belli
Che abbiamo vissuto,
Sono quelli che
Rimpiangiamo per sempre.



Non è ripromettendoci
Di cambiare,  che
Effettueremo il cambiamento.
È, agendo con sincerità
Che cambieremo finalmente
Questa nostra società.

Valentina 14

Valentina      14
Oggi, san Valentino,è scoppiata
La febbre del venerdì e tutti gli
Innamorati, o presunti tali, sono
In affanno, perché troppo intenti
A tradire il  proprio partner. non
Hanno trovato il momento per
Acquistare un regaluccio per la
Propria consorte. Poco male per
La identità di vedute della coppia,
Anche la donna tradita, non ha
 Trovato un momento per acquistare
La famosa cravatta, ultimo grido,
Per il suo becco, pardon uomo.
Tutti stasera si troveranno felici
e contenti a casa propria con la
Mente all'altra donna o all'altro
Uomo, ripromettendosi di lasciare
Il proprio coniuge, appena sistemato
I propri affari. E la vita scorre tra
Litigi furibondi, finte gelosie, gratuite
Violenze. Ritornerà san Valentino.
Preghiamolo affinché porti Concordia
 ed amore tra tutte le coppie e per tutta
La bellicosa società.

giovedì 13 febbraio 2014

Dalla notte dei tempi

Dalla notte dei tempi.
Da quando io uomo venni
 a questo mondo, tu Eva sei
Stata  la mia donna. Tu hai
Giaciuto con me e con me  hai diviso
Gioie  e dolori. Mai fino a
Quando la storia fu vera storia,
Fatta di uomini veri, mai vi fu
Essere umano, che non fosse
Attratto dalla donna. Poi l'uomo
Divenne ricco, potente e il più
Violento dominava sugli altri.
L'uomo inventò la Moneta e
Si creò una frattura tra chi per
Vivere doveva lavorare e chi
Metteva a frutto la gran quantità
Di denaro accumulato illecitamente.
L'uomo era ormai diventato un
Essere pavido, incapace di atti
Eroici, attaccato ai beni materiali.
L'uomo che la storia ci aveva fatto
Conoscere come il capostipite di
Una creatura sublime, ecco che si
 Scopre che di sublime non ha niente.
Dalla notte dei tempi c'è chi si danna
Per accumulare  immense ricchezze
E chi sperpera immensi patrimoni.
La società moderna è l'emblema di
Ciò che esplode ogni giorno sulla
Cronaca di tutto il mondo. La variegata
Società umana è capace di grandi
Gesta e di sacrifici eroici, come di crudeltà
Inimmaginabili, sempre in nome del Dio
Denaro. E il mito della coppia uomo donna,
Che resisteva dalla notte dei tempi, sarà
Tra  breve scalzata e come il cinema ha
Tante volte rappresentato le nuove coppie
Saranno di pari sesso e i bambini verranno
Prodotti in provetta.  La storia sarà riscritta.
Scompariranno i superricchi, lasciando il
Posto ad una società più equa???








les petits oiseaux

Gli uccellini
La neve copriva di un bel manto
Immacolato il paesino abbarbicato
Alle pendici della montagna.
La gente intabarrata nei mantelli
Di spesso panno andava senza
Fermarsi, come erano di solito
Fare nel tempo buono, per scambiare
Quattro chiacchiere con i conoscenti.
Rientravano quindi in casa, soffiando
Sulle mani per riscaldarle.
Si stava attenti per non  scivolare,perché
Una caduta poteva portare a serie
Conseguenze. I forni lavoravano a
Pieno ritmo e la gente vi entrava
Volentieri per riscaldarsi.
I negozi erano pieni di gente, che
Faceva una spesa più consistente
Del solito, per non uscire di nuovo.
Anche il parroco, don Vincenzo, si
Affrettava  rientrare. Tutto il paese
Si rifugiata in casa e i camini, da
Tutte le parti, sbuffavano infuocati.
Le scuole erano state chiuse con
Un'ordinanza del sindaco e  la strada,
Che collegava il paesino alla città,
Era, parimenti, bloccata dalla neve.
I fruttivendoli del vicino  Paese
Avevano sfidato l'abbondante nevicata,
Speranzosi di un'abbondante vendita
E di un congruo guadagno. Solo i ragazzi,
Felici dell'improvvisa nevicata, godevano
Di quell'insolita vacanza e coloravano
di sciarpe, guanti, cappelli, il bianco
Paesaggio invernale. Il calendario datata
 13/2/1900. E gli uccellini saltellando si
Avvicinavano agli uomini per ottenere
Le briciole sufficienti per sopravvivere.    

 

Valentina. 14

Valentina.    14
Valentina ha scelto il 14 febbraio,
Quale sua data clou della sua vita.
Ha cominciato senza sceglierlo,
Nascendo il giorno di San Valentino.
Ha. Conosciuto il suo ragazzo, anche
Questo senza volerlo, proprio il 14
Febbraio. Domani ella festeggerà il suo
Fidanzamento  ufficiale, data da lei scelta
E l'anno prossimo, sempre per san
Valentino convolerà a nozze, sapreste
Indovinare con chi? Con Valentino?
Mi sembra che voi vogliate barare,
Perché sicuramente avete spiato la
Casa della Valentina per poter vincere
La scommessa, ma avrete solo la bella
Sorpresa di venire invitati ad un matrimonio.
Non chiedetemi  di chi!!!!  

cielo e terra

Cielo e terra.
Il mondo è circondato  dall'acqua.
Le terre sono la parte più piccola
 del globo terrestre, così come le
Ossa, i muscoli e la testa  sono
1/3 del  peso complessivo del
Corpo umano.  Quando si scoprirà
Il rapporto tra gli oceani e l'uomo?
O il rapporto che lega l'umanità al
Suo satellite?
Dalla nascita della storia conosciuta
L'uomo ha sempre raccontato i fatti,
Come se  egli fosse il centro dell'universo
Ed oggi con tutte le scoperte e le ipotesi
Più o meno fantastiche, circa gli universi
Paralleli o i buchi neri, nulla è cambiato
E la storia oggi ha deificato gli uomini
Di spettacolo, emarginando scienziati e
Ingegneri creatori di macchine innovative,
Che rendono più facile la vita dell'uomo.
Quale giornalista o storiografo riscriverà
La storia contemporanea?

Valentina. 13

Valentina.      13
Sai Giulio ho fatto 13!
Davvero? Allora andiamo
Al ristorante e festeggiare.
Guarda che non ho fatto 13
Al totocalcio, per quello che
Esso ormai vale. E allora,
Dimmi che è successo!
Ho fatto tredici perché ho
Conosciuto Valentina,che
È un amore di ragazza. E
Ora stiamo insieme.
Valentina non è molto bella
Fuori, ma è bellissima dentro.
Ha un cuore d'oro ed una capacità
Comunicativa da far invidia al
Migliore dei politicanti.
Questa sua retorica la usa a favore
Dei più deboli, ammalati cronici
E disabili per qualunque malattia
Invalidante. Tra qualche mese
Diventerà avvocatessa e la sua
Specializzazione sarà sui problemi
Previdenziali, per le prestazioni
Che gli istituti previdenziali debbono
Fornire ai cittadini, anche in relazione
Ai  contributi ed alle pensioni spettanti.
Molto interessante. Valentina ha già uno
 Studio? In realtà ella vuole esercitare
Gratuitamente la sua attività ed ha
Chiesto al sindaco un locale da adibire
A studio, specificando che ella per
Tali prestazioni non chiederà alcuna
 Parcella. Boh!!!!! Forse sarò io a
Dover chiedere un sussidio, quando
Tra qualche anno ci sposeremo.
Altrimenti sai che fame!!!(

mercoledì 12 febbraio 2014

Pensieri e....... parrole

Pensieri e..... parole in una mano

Fugge  dalla  mia mente,                                                                   
Il pensiero indecente.        a                                

                                                                         Il mio cuore è tutto un fremito
                                                                      D'amore,,
                                                                         il mio cuore palpita non per te,
                                                                        Splendida creatura.       
S'illumina il tuo viso,      b                           
Di uno splendido sorriso.                               Il mio cuore è un sospiro d'amore.        
                                                                       Per il mio celeste creatore.



Lungo la spiaggia,
Riarsa dal sole,           
Baciata dal vento,
Brilla il tuo sentimento.        c.


Stendi la mano,
Ma non per chiedere,
Stendi la tua mano,
Ti darò la mia                  d                     
In segno di amicizia.